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Nell’amp Porto Cesareo continuano i monitoraggi del più grosso mollusco bivalve del Mediterraneo: la Pinna Nobilis.

Si studia l’agente patogeno e si lavora perchè la specie sopravviva

Dettagli della notizia

Il 17 giugno 2008 è stata emanata la Direttiva Quadro sulla Strategia per l’ambiente marino (la cosiddetta Marine Strategy) (2008/56/CE), successivamente recepita in Italia con il D.lgs.190/2010. La Direttiva si basa su un approccio integrato e si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione Europea, avendo come obiettivo di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per tutte le acque marine. La Direttiva prende in considerazione tutte le problematiche legate alla qualità del mare (biodiversità, inquinamento, pesca, ecc.) in un approccio ecosistemico. La Marine Strategy ha previsto il monitoraggi di diversi bioindicatori, tra i quali appunto la Pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo e specie protetta.

L’Amp durante il monitoraggio della “Pinna nobilis” nella propria area di competenza nell’ambito della Marine Strategy ha assistito, nella scorsa primavera, alla moria di massa a causa di un fenomeno naturale dovuto ad un patogeno. A tal proposito propio l’Amp Porto Cesareo ha continuato a monitorare periodicamente la propria popolazione di Pinna nobilis ed a confrontarsi con i superiori enti, primo tra tutti il Ministero dell’Ambiente relativamente al fenomeno. Alcuni campioni di tessuto di un esemplare rinvenuto vivo sono stati prelevati ed è stato possibile isolare l’agente patogeno ed in questo periodo si sta eseguendo il sequenziamento per il riconoscimento della specie. Il rinvenimento in questi giorni di alcuni esemplari di Pinna nobilis in vita nell’insenatura de La Strea lasciano sperare ad una possibile salvezza della specie nell’area. Gli operatori scientifici subacquei afferenti all’Amp Porto Cesareo stanno eseguendo le biometrie e monitoraggio gli esemplari vivi e nei prossimi giorni verrà inoltrato un report dettagliato al superiore Ministero dell’Ambiente.

 

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