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Gli habitat

I popolamenti bentonici presenti lungo i fondali dell'A.M.P. di Porto Cesareo sono stati descritti nell'ambito di un dettagliato studio di mappatura effettuato tra Torre Lapillo e Torre Squillace, promosso da un accordo di programma tra Università di Lecce e Comune di Porto Cesareo.Questo studio ha almeno 10 tipologie di habitat differenti lungo il tratto di mare antistante la riserva. Tra di essi degni di nota sono gli habitat che includono la Posidonia oceanica, il Coralligeno e gli ambienti di Grotta.

Praterie di P. Oceanica

A partire dai 10-12 metri di profondità, nei fondali sabbiosi del sublitorale (zona al di sotto del livello di marea) di Porto Cesareo si estendono le praterie di Posidonia oceanica, fanerogama (pianta superiore costituita da rizoma, foglie, fiori e frutti) marina che, tra la fine dell'estate e l'autunno, produce dei singolari fiori e dei frutti simili ad olive. La P. oceanica è una pianta marina endemica (presente esclusivamente in Mediterraneo) del Mediterraneo, le cui praterie costituiscono uno degli ecosistemi più produttivi del Mediterraneo. Le praterie di P. oceanica svolgono diverse funzioni importanti nell'ecosistema marino:

  • producono, mediante l'attività fotosintetica, un'elevata quantità di ossigeno;
  • proteggono la costa dai fenomeni erosivi, frenando il moto ondoso con le folte fronde;
  • le radici della pianta, crescendo sia in orizzontale che in verticale, ed intrecciandosi fittamente, intrappolano il sedimento in strutture dette mattes, (alte anche diversi decimetri), fissandolo sul fondo ed impedendone la risospensione;
  • le foglie morte spiaggiate formano le cosiddette banquettes, che proteggono il litorale dall'erosione provocata dal moto ondoso;
  • l'intricata struttura delle praterie crea una serie di microhabitat che sono al tempo stesso fonte di cibo, zone di rifugio e di nursery (zona di crescita degli avannotti) per numerose specie animali anche d'importanza commerciale.

Le praterie di P. oceanica, nel fondale dell'AMP di Poto Cesareo, colonizzano principalmente i substrati sabbiosi ricadenti nella Zona B a Sud della riserva, intorno ai 20 metri di profondità.

Le praterie di Posidonia oceanica sono sottoposte a tutela daille seguenti Convenzioni internazionali sulla tutela della biodiversità in Mediterraneo:

  • Convenzione di Berna – Annesso I: specie rigorosamente protette
  • Protocollo delle Aree Specialmente Protette della Convenzione di Barcellona – Annesso II: specie minacciate;
  • Convenzione di Barcellona - Piano d'Azione per la conservazione della vegetazione marina in Mediterraneo;
  • Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 - Allegato I : "Tipi di habitat naturali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di aree speciali di Conservazione>"

Coralligeno

Il Coralligeno è un habitat che si sviluppa in ambienti profondi e in condizioni di luce attenuata. Esso viene definito "un substrato biogeno", ossia costruito da organismi viventi ed in particolare dall'insieme di concrezioni calcaree formate principalmente da alghe rosse a tallo (il "corpo" dell'alga) calcareo ed altri organismi costruttori (briozoi, serpulidi e antozoi).

Il coralligeno è una formazione che si sviluppa, generalmente, ad una profondità compresa fra i 50 e 140 metri. Nell'AMP di Porto Cesareo banchi di Coralligeno si formano, eccezionalmente, a partire dalla batimetrica di circa 15 metri e si presentano sotto forma di panettoni di roccia, intervallati da chiazze di sabbia.

Tra gli antozoi biocostruttori vi è la Cladocora caespitosa, unica grande madrepora coloniale presente nel Mediterraneo. Essa è distribuita in maniera abbondante in tutta l'AMP di Porto Cesareo ed in alcune zone, soprattutto nei fondi rocciosi antistanti Torre dell'Inserraglio, ricopre vasti tratti di fondale a partire dai 15 metri di profondità. Sulla superficie dei panettoni sono presenti numerosi esemplari della spugna arborescente Axinella sp, di colore giallo-arancio.

Ambienti di Grotta

La presenza di grotte sommerse è molto frequente lungo le coste salentine a causa della natura carsica della regione; attualmente sono state segnalate e descritte più di 50 grotte sommerse che, peraltro, rappresentano solo una parte delle cavità presenti lungo le coste del Salento.

Moltissime sono le grotte sommerse presenti all'interno dell'Area Marina Protetta, la maggior parte delle quali situate nel tratto di mare antistante il litorale di Torre Lapillo, e molte altre sono le cavità presenti in prossimità della riserva.

L'ambiente delle grotte marine è molto particolare. In esse si mescolano aspetti propri delle acque superficiali (temperatura media e pressione) e caratteristiche tipiche degli ambienti profondi (luminosità scarsa o nulla). Per la mescolanza di elementi tipici di ambienti diversi, si vengono a creare condizioni adatte ad ospitare una fauna (i vegetali sono scarsi, data la carenza di luce!) varia e diversificata: oltre alle numerosissime spugne e ai coralli, in grotta, sono stati pescati per la prima volta vivi ed in buono stato alcuni pesci, crostacei e invertebrati di acque profonde.

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