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Compartimenti marini

Il mezzo liquido permette, agli organismi che abitano l'ambiente marino, una libertà di movimento e di scambi impossibile fuori dall'acqua.

In base al rapporto che gli organismi marini instaurano con il fondo e con la massa d'acqua, vengono distinti in due raggruppamenti:

  • il pelagos, che include tutti gli organismi che prediligono l'acqua libera. Del pelagos fanno parte il plancton (organismi che non possono opporsi al moto delle correnti) e il necton (animali in grado di contrastare le correnti e il moto ondoso).
  • il benthos, cui appartengono tutti gli organismi (animali e vegetali) che sono a contatto con il fondale, siano essi sessili (fermi) o vagili (mobili). Il tipo di fondale (roccioso, sabbioso, fangoso..) influenza moltissimo la tipologia di organismi bentonici che vi si insediano, e quindi i popolamenti che su di esso si costituiscono. Sui fondali rocciosi, prevalgono gli organismi che vivono al di sopra del substrato (epibenthos) mentre sui fondi sabbiosi e fangosi sono meglio rappresentati gli organismi che vivono infossati nei sedimenti (endobenthos); ed è per questo che, solitamente, i fondali rocciosi sono molto più spettacolari e belli da vedere.

Un altro aspetto che influenza fortemente la distribuzione degli organismi del benthos è la profondità: scendendo sempre più in profondità, infatti, (oltre ad aumentare la pressione) si modifica rapidamente l'intensità della luce, fino ad arrivare ad un livello oltre il quale vi è il buio assoluto... dove naturalmente mancano del tutto i vegetali! In base al loro rapporto con la luce, esistono organismi animali e vegetali detti fotofili (amanti di luoghi illuminati) ed altri detti sciafili (adattati a luoghi ombreggiati o oscuri).

Poiché, cambiando la profondità cambiano le condizioni in cui gli organismi vivono, il profilo dei fondali lungo il litorale viene distinto in piani, cioè zone in cui le condizioni ecologiche sono più o meno costanti:

  • Il piano sopralitorale comprende le zone emerse bagnate dagli spruzzi delle onde;
  • Il piano mesolitorale o intertidale è compreso tra i normali limiti di alta e bassa marea, quindi, in Mediterraneo, una fascia ristretta. Gli organismi che abitano questo piano devono sopportare lunghi periodi di emersione alternati a periodi di immersione, e quindi devono essere molto ben adattati a queste difficili condizioni;
  • Il piano infralitorale è l'ambiente immerso, caratterizzato di sviluppo delle alghe fotofile e dalle praterie delle fanerogame marine quali, in Mediterraneo, la Posidonia oceanica. Il piano infralitorale si estende dal limite della bassa marea fino ad una profondità variabile a seconda della penetrazione della luce; in genere il limite inferiore del piano è segnato dal limite inferiore di distribuzione della prateria di Posidonia, che in acque trasparenti può raggiungere una profondità di oltre 50 metri;
  • Il piano circalitorale è un ambiente sciafilo (con poca luce o oscuro), che inizia al termine dell'infralitorale, e termina sulla piattaforma continentale. A questa profondità, a causa dell'attenuazione della luce, l'ambiente è dominato dalle alghe sciafile, ma la componente animale dei popolamenti prende lentamente il sopravvento sulla frazione algale. Le alghe circalitorali, di piccole dimensioni e a tallo calcareo, svolgono un ruolo fondamentale come costruttori della più importante biocenosi del circalitorale, il coralligeno.
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